Federazione Riformista di Rende sulla vicenda che ha coinvolto il piccolo Francesco in una scuola cittadina
La vicenda del piccolo Francesco a cui va la nostra solidarietà e vicinanza non può certamente lasciarci indifferenti. La città di Rende è sempre stata un “fiore all’occhiello” in Calabria per l’attenzione che l’Amministrazione comunale, almeno fino a quando è stata amministrata dai riformisti, ha garantito alle scuole di ogni ordine e grado, peraltro, costruite in quegli anni. Servizi di scuolabus, manutenzione ordinaria e straordinaria sugli edifici, visite specialistiche di oculistica e ortopediche per una corretta prevenzione, la distribuzione del latte nelle scuole elementari, sono alcuni dei servizi che l’Amministrazione comunale ha sempre garantito all’ intera comunità scolastica.
La vicenda di Francesco non è certamente degna della Rende civile, coesa, moderna e inclusiva che abbiamo conosciuto. Ci troviamo ad assistere ad un comportamento che manifesta una palese “violazione dei diritti umani in quanto lede la dignità di chi lo subisce ed è contrario a principi fondamentali quali l’inclusione, la partecipazione e la non discriminazione”. Amnesty International considera un atto di tale natura bullismo in quanto sostiene che “uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni.”
La cosa più grave, in questo caso, è che questo inqualificabile gesto non è stato compiuto da bambini ma da persone adulte, quelle stesse persone che dovrebbero rappresentare un esempio per i propri figli, educarli ad acquisire insegnamenti di base come la tolleranza, l’accoglienza, la solidarietà verso l’umanità tutta, “senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
Qualcuno afferma che i genitori non educano più, che è urgente ripartire dalla famiglia, che appare sfilacciata ed in difficoltà, sfrangiata e da ricucire. I genitori debbono tornare a svolgere il loro ruolo primario di educatori, per recuperare il ruolo della famiglia, pietra miliare di un tessuto sociale sano e solidale. Anche la scuola deve fare fino in fondo la sua parte, integrando e migliorando gli insegnamenti del vivere civile, del rispetto degli altri e della solidarietà umana, soprattutto, per chi è rimasto indietro. Ai Dirigenti Scolastici, agli insegnanti, a tutto il mondo della scuola chiediamo rigore, di far sentire la propria autorità onde prevenire e, se necessario, punire episodi come quello del piccolo Francesco, al quale mandiamo un forte bacio e tante carezze, incoraggiandolo a continuare con serenità la sua carriera scolastica giacché possiede tutte le qualità per avere il successo che merita. Parimenti, chiediamo all’Ufficio Scuola del Comune di Rende di esercitare un efficace attività di controllo e di intervento sugli istituti scolastici affidati alle cure dell’ente; pertanto, umilmente, chiediamo ai signori Commissari Prefettizi di impartire le dovute relative disposizioni.
Per la tutela dei minori, e di quanti non possono difendersi da soli, non si abbassino i riflettori affinchè episodi di questo tipo non succedano più.