Abbiamo appreso nel corso dei lavori del convegno organizzato dal gruppo consiliare regionale del PD, della volontà del Presidente Bevacqua di presentare un emendamento al progetto di legge di fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, avente ad oggetto lo spostamento della data di scioglimento dei tre enti dal 1 febbraio 2025 al 1 febbraio 2027.
Questa notizia conferma in pieno la nostra tesi, illustrata pubblicamente in queste settimane, secondo la quale il documento a firma di alcuni capigruppo regionali, comunicato all’assemblea di Palazzo Campanella lo scorso 26 luglio, rappresenta un accordo politico privato e sicuramente non vincolante giuridicamente.
Vogliamo augurarci che tale emendamento sia approvato dal Consiglio Regionale prima del referendum e non dopo lo svolgimento dello stesso poiché una tardiva approvazione sarebbe perfettamente inutile.
Infine, affinché vengano rispettati i basilari principi democratici, l’emendamento dovrà anche prevedere che l’esito della consultazione referendaria possa ritenersi valida solo se il SI dovesse vincere in tutti e tre i comuni interessati alla fusione.
Un partito che si chiama democratico non può ritenere conforme ai principi basilari della democrazia un procedimento che di fatto rappresenta una incorporazione per annessione dei Comuni più piccoli in quello più popoloso, anche quando i predetti comuni più piccoli esprimono con chiarezza di voler restare autonomi.