Federazione Riformista di Rende: esprimiamo ai lavoratori la nostra totale solidarietà con l’impegno di essere, come sempre, al loro fianco
Sulla questione del ciclo integrato delle acque, in tempi non sospetti, abbiamo lanciato un grido di allarme rimasto inascoltato.
Ed, infatti, abbiamo più volte denunciato, in primo luogo, le inefficienze e l’immobilismo dell’AIC, all’epoca presieduta dal dolente ex Sindaco di Rende, che ha causato la perdita di ben oltre cento milioni di euro di finanziamenti straordinari destinati all’ammodernamento delle reti idriche della regione.
Parimenti, a partire dai primi anni ’10 di questo secolo abbiamo, invano, stimolato il Consorzio Vallecrati a definire la programmazione integrativa delle reti fognarie dei comuni aderenti, unitamente al raddoppio del depuratore di Coda di Volpe, disponendo il Consorzio, già in quegli anni, di un finanziamento di oltre cinquanta milioni di euro. Il Consorzio Vallecrati, dominato all’epoca dall’asse Granata/Occhiuto/Manna/Adamo, ha aspettato quasi 10 anni per esperire una gara di circa 215 milioni di euro per il completamento delle reti fognarie e per il raddoppio e la gestione del depuratore consortile.
Tutto ciò è avvenuto ben sapendo che la gestione della depurazione sarebbe confluita, entro il 31.12.2020, nella gestione del ciclo integrato delle acque e, quindi, con il concreto rischio che al vincitore sarebbe stata pagata una penale di circa 20 milioni di euro, prevista dal bando di gara, in caso di cessazione del rapporto. Ovviamente, tutto ciò, a scapito dei cittadini costretti, da un lato, a subire le inefficienze del servizio e, dall’altro, ad affrontare i maggiori costi causati dalla Vallecrati per i ritardi accumulati nell’ammodernamento delle infrastrutture.
Oggi, con l’istituzione dell’Autorità Unica per i settori idrico-integrato e dei rifiuti, da parte della Regione Calabria (che ha cancellato le ATO e l’AIC, risultati inutili e dannosi), a pagare le conseguenze delle inefficienze della gestione sono i lavoratori. Assistiamo, infatti, a licenziamenti del tutto ingiustificati da parte della società che gestisce il depuratore consortile: padri di famiglia e lavoratori instancabili, dopo anni di onesto lavoro, si trovano senza più certezze, tenendo conto che quasi tutti sono in età difficilmente ricollocabile nel mercato del lavoro.
Come riformisti esprimiamo ai lavoratori la nostra totale solidarietà con l’impegno di essere, come sempre, al loro fianco per la tutela del lavoro insieme al mondo sindacale, che sicuramente, in questa martoriata Calabria, farà sentire la propria voce. Essendo rimasto ultimo ed unico presidio in difesa del lavoro e della giustizia sociale.