Missione Rende, Rende l’Idea e RendeSì a ruota libera sulla questione etica e morale che riguarda l’attualità cittadina
“A proposito della questione etica e morale di attualità rendese, quanto dichiarato e scritto nella nostra nota del 17 u.s. è l’amara, amarissima, constatazione di fatti e comportamenti istituzionali di parte governativa del tutto contrari al bene comune abusato ma mai perseguito dai medesimi soggetti, altrimenti non saremmo nella situazione di oggi. Non è più un sospetto, è certezza che dietro l’ostinazione al mantenimento, consolidamento e, addirittura, rafforzamento della postazione di potere ci sono finalità egoistiche e lobbistiche da noi puntualmente denunciate nel tempo.
Ed a nulla valgono, se non a confermare proprio queste nostre stesse considerazioni, peraltro comuni a molti cittadini e operatori socio-politici, le esternazioni di circostanza e di turno che, ancora una volta e in malo modo, tentano di addossare ad altri le proprie mancanze e spostare l’attenzione su argomentazioni e informazioni statistiche che di certo non sono il risultato di azioni politiche messe in campo da questa amministrazione in carica da nove anni e, grazie a Dio, ormai prossima a scadere.
Ma, ci chiediamo, come si fa a parlare ancora di PSC allo stato attuale delle cose? Come si fa a eludere la trattazione dell’argomento città unica in presenza di una proposta su misura e propedeutica alla fusione, oggi al terzo punto dell’ordine del giorno del Consiglio Regionale, di stampo golpista, antidemocratica, irrispettosa dei valori costituzionali dell’autonomia locale e della volontà popolare?
Restituiamo, poi, ai rispettivi mittenti le ulteriori interpretazioni e riaffermiamo, con la forza della chiarezza, che se il nostro Comune subirà, come è probabile, il provvedimento di scioglimento per infiltrazioni mafiose con conseguente commissariamento straordinario le responsabilità politiche e non solo quelle sono esclusivamente tutte a carico di sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza. Per usare un’espressione non nostra “questo è il dato” cui aggiungiamo oggettivo.
A Rende ci conosciamo bene e sappiamo riconoscere, anche per esperienza ed errori, il vero dal farlocco, il serio dal faceto, il bianco dal nero e pure dal grigio. Su temi come questo dell’etica e della morale, vale anche per la città unica imposta per fusione, non possono esserci divisioni e nessuno di noi può pensare a slanci di primogenitura o primati peraltro contraddittori nei termini e nei principi.
Riteniamo a riguardo che qualsiasi tipo di iniziativa debba essere preventivamente discussa, condivisa e organizzata con il coinvolgimento reale della cittadinanza da tutti gli attori in campo, per responsabilità e comune sensibilità, a prescindere da vecchi e potenzialmente nuovi schieramenti elettorali che, in relazione agli eventi in corso di svolgimento, sono anacronistici e perdenti per la città e, quindi, anche per tutti noi. Non siamo più al momento del tifo e del controtifo, a buoni intenditori poche parole…”