
«Noi non eravamo tra gli organizzatori in quella circostanza, ma avevamo preso l’impegno di esserci e siamo stati presenti e numerosi in quella iniziativa.
Abbiamo sfilato insieme a tanti, lo abbiamo fatto semplicemete perché noi siamo contro tutte le mafie e lo siamo sempre. E adesso, invece perché questo silenzio? Proprio adesso che Rende rischia perfino di essere sciolta per infiltrazione mafiosa dal Governo e adesso che il Comune di Rende è parte offesa nel processo.
Le forze politiche, i sindacati, i movimenti, le associazioni i cittadini, e tutti quelli presenti a quella manifestazione cosa aspettano a manifestare e prendere posizione anche loro.

Lo ha già fatto Massimiliano De Rose come consigliere comunale, in consiglio comunale e sulla stampa gia’ più volte, e lo hanno fatto sulla stampa anche gli attivisti del M5S di Rende e l’ex consigliere Petrassi nei giorni scorsi.
Una cosa è certa: Rende non è esente dal fenomeno criminale e il Comune di Rende, le associazioni, i partiti politici e i movimenti, non possono girarsi dall’altra parte rispetto all’inchiesta e all’imminente processo.
Come Rende cambia Rende abbiamo condiviso l’iniziativa del consigliere Massimiliano De Rose e restiamo fiduciosi che intervengano con una presa di posizione anche molti altri rappresentanti istituzionali, partiti, sindacati, movimenti e associazioni, almeno tutti quelli che erano presenti in quella manifestazione contro la mafia a Via Rossini di Rende. Se si è contro la mafia bisogna esserlo concretamente quando serve e senza esitazione».
Così in una nota gli attivisti di “Rende Cambia Rende” Pierpaolo Attanasio, Maurizio Cannata, Domenico Cimadoro, Maria Virginia De Rose, Maurizio Giordano, Italo Scalese, Carlo Senatore e Martina Senatore.