Ci dispiace che la neoeletta deputato della Lega ed ancora capogruppo in Consiglio Regionale, on. Simona Loizzo, sia ritornata sull’argomento città unica Cosenza – Rende con approccio e metodo che non condividiamo.
Lo affermiamo sulla base della convinzione oggettiva che questa ipotesi non è realizzabile mediante disposizione di legge e proposta referendaria, peraltro di dubbia legittimità costituzionale, perché altro non fa che alimentare divisioni e contenziosi di cui non abbiamo bisogno in generale e nel contesto attuale in particolare. Si finirebbe per chiamare i cittadini dei comuni interessati all’espressione di un voto del tutto inconsapevole, oltreché probabilmente incostituzionale.
Premettiamo, inoltre, che la città unica non risulta nell’agenda politico-amministrativa di nessun governo cittadino attualmente in carica, a Cosenza eletto da poco ed a Rende in scadenza naturale nel 2024, salvo diverso esito delle vicende in corso, così come a Castrolibero nel 2023 e Montalto Uffugo nel 2024.
La neoeletta deputato della Lega ed ancora capogruppo in Consiglio Regionale parla, poi, di antico bisogno di conurbazione, di spoliazione demografica e di superamento dei campanilismi che di certo non appartengono alla storia della nostra città e comunità. Parla ancora ed in modo generico di percorso di rilancio e ripresa di centralità per nuovi finanziamenti e nuove opportunità che onestamente non conosciamo come cittadini prima che da operatori politici locali.
Non ne comprendiamo, quindi, né l’insistenza né tantomeno la necessità morale al contrario, invece, dell’estemporaneità e della finalità propagandistica.
Ragioniamo pure sullo strumento di gestione della vasta area urbana Cosenza – Rende – Montalto Uffugo – Castrolibero con il coinvolgimento naturale e diretto dell’UniCal, ma ribadiamo l’importanza e l’urgenza di offrire ai cittadini dei comuni interessati una proposta concreta per l’integrazione migliorativa di tutti i pubblici servizi, a cominciare da territorio e urbanistica, ambiente e ciclo dei rifiuti, acqua e depurazione, mobilità e trasporti, tributi, istruzione, cultura, sociale, sport e così via.
Riteniamo, in ogni caso, che l’annullamento e/o l’azzeramento dei Municipi non sia la soluzione giusta per dare seriamente risposta alle vecchie e nuove esigenze dei territori e, su dati empirici, ripetiamo che la sola idea di città unica non possa e non debba essere concepita in laboratorio e poi partorita da una proposta di legge regionale su ipotesi referendaria che i cittadini non sarebbero in grado di comprendere e valutare in assenza di un vero e proprio progetto.
Solo così fugheremo ogni dubbio sulla bontà dell’iniziativa al contrario dei refusi – scontri ovvero negoziazioni di potere e scambi di favore del tutto trasversali, questi sì – da politica ancora imperante nella nostra terra.