
Dopo più di due mesi di chiusura forzata, dovuta all’esplosione dell’epidemia da coronavirus, anche le attività commerciali della città di Rende hanno rialzato le saracinesche.
Lo hanno fatto tra mille difficoltà, e alle prese con una serie di misure restrittive con le quali gli esercenti saranno costretti a fare i conti per chissà quanto tempo ancora. Ingressi contingentati, dispenser di igienizzanti in bella mostra, obbligo di mascherina all’interno del locale, distanziamento sociale e tavoli rigorosamente ad un metro di distanza l’uno dall’altro. Nel mondo del post lockdown, anche i cittadini di Rende, spinti dalla voglia di riappropriarsi di care abitudini, come quella di fare quattro chiacchiere di fronte ad un caffè, un tè o un buon bicchiere di vino, imparano pian piano a fare i conti con un nuovo modo di vivere.
Quando la governatrice della Calabria Jole Santelli, con un vero e proprio colpo di scena, ha giocato d’anticipo rispetto alle disposizioni nazionali offrendo ai ristoratori calabresi la possibilità di riaprire garantendo il servizio solo ai tavoli all’aperto, il Conti Caffè, posizionato nella centralissima Commenda, si è fatto trovare pronto.

“Al momento della comunicazione dell’ordinanza eravamo già nelle condizioni igienico – sanitarie per poter sfruttare questa opportunità – dice il titolare del locale Natalino Pagliuso – L’annullamento dell’ordinanza ci ha poi costretti ad un nuovo stop ma abbiamo ripreso prontamente qualche giorno dopo. C’è da dire però che in questo breve lasso di tempo l’affluenza di pubblico è stata pressoché nulla.” Tra le note dolenti quella del taglio del personale, una decisione sofferta ma inevitabile: “Ahinoi abbiamo dovuto dimezzare la nostra manovalanza. Sei dipendenti su dodici sono attualmente in cassa integrazione.”
FLESSIONE DEL 40%
Da un rapido sguardo appare evidente che il tran tran quotidiano di Rende è ripreso a pieno ritmo. Si riscontra però un certo timore nel concedersi momenti di svago. Mettersi comodamente seduti al tavolino di un bar è considerato ancora un lusso troppo rischioso da prendersi: “La gente ha paura. In percentuale abbiamo riscontrato un calo di presenze pari al 40-50%, soprattutto nelle ore mattutine. Se prima macinavamo all’incirca quattro chili di caffè ora ci fermiamo ad un chilo e mezzo – prosegue Pagliuso – Per nostra fortuna possiamo però contare su una clientela molto giovane che affluisce nel pomeriggio raggiungendoci dalla vicina piazzetta, da sempre abituale luogo di ritrovo.”
Perdite ingenti e casse che languono, di fronte a questa amara realtà la ricetta per reagire prevede una massiccia dose di tenacia e impegno. “Non abbiamo intenzione di mollare, continueremo a lavorare con professionalità cercando di garantire alla clientela cortesia e qualità – afferma speranzoso il titolare del Conti Caffè – Siamo pronti a sacrificarci un po’ di più, abbiamo incrementato gli orari di lavoro e rimarremo aperti anche nel mese di agosto, nella speranza che dalla fine dell’estate in poi le cose tornino nella normalità.”