Reti antiviolenza, operatori del settore a confronto presso la Fondazione “Roberta Lanzino “ di Rende

Necessaria la costituzione in Calabria delle reti antiviolenza per sostenere le vittime. Operatori del settore a confronto presso la Fondazione “Roberta Lanzino “ di Rende. Progetto patrocinato dalla Regione

Necessaria la costituzione in Calabria delle reti antiviolenza per sostenere le vittime. Operatori del settore a confronto presso la Fondazione “Roberta Lanzino “ di Rende. Progetto patrocinato dalla Regione

Far nascere reti strutturate anche in Calabria per aiutare le donne vittime di violenza. E’ quanto emerso dalla due giorni di studio tenutesi nei locali della Fondazione Roberta Lanzino di Rende che ha visto la partecipazione di 25 assistenti sociali, psicologi e operatori dei servizi sociali operanti nei comuni e nelle istituzioni calabresi confrontarsi con esperti del settore quali Rosa Barone, coordinatrice della rete Territoriale Codice Rosa della Toscana e Giuseppina Mostardi, docente dell’Università Lumsa di Roma.

laboratorio Lanzino

L’iniziativa voluta dalla Fondazione Roberta Lanzino e dalla sua presidente, Matilde Lanzino è patrocinata dalla Regione Calabria nell’ambito del progetto Donnavitalibertà e Dal buio alla luce.

Il corso laboratorio “Qualificare il ruolo dell’assistente sociale nelle reti antiviolenza”- spiega Matilde Lanzino- rientra all’interno del piano formativo di questa Fondazione”. “Viviamo una fase in cui le istituzioni e i servizi sono sempre più chiamati a superare la logica dell’emergenzialità e a realizzare compiuti sistemi di tutela e protezione”

“In Toscana- ha affermato Rosa Barone- stiamo sperimentando, rispetto a quello che prevede la convenzione di Instabul, la realizzazione di reti e cioè la capacità di vari soggetti che hanno titolarità d’intervento in un caso di violenza sulle donne, di stare in stretta connessione e costruire reti antiviolenza: insomma sta crescendo un sistema strutturato. L’obiettivo è contaminare anche altre realtà con la nostra esperienza”

“ Il problema della violenza è trasversale- conclude Giuseppina Mostardi è difficile rilevarla, ancora più difficile intervenire. Quello che sta facendo la Fondazione e che continua a fare da 35 anni è un patrimonio che va messo a sistema”.

Una giornata di firma zone e condivisione, ma anche una volontà di aiutare la Calabria a creare sistema per superare la frammentarietà degli interventi.