Nel dibattito tra i SI’ e i No alla Fusione tra i Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero assistiamo al solito paradosso del monopolio degli spazi alla sola vecchia politica, ai loro “discepoli” (giovani-vecchi politici) e all’entourage di tifosi: per tifare andiamo, sempre, allo stadio San Vito-Marulla. Costoro suddivisi tra i NO campanilistici alla Fusione, da parte di chi vorrebbe continuare ad amministrare, e i SI’ inneggianti ad una grande città da parte di chi vorrebbe passare ad amministrare un Ente più grande.
Eppure se fino ad oggi non si è mai arrivati a nessun tipo di collaborazione tra i tre comuni è proprio perché questi passati amministratori “NON HANNO MAI VOLUTO LAVORARE INSIEME”! In mezzo il resto dei cittadini, dei senza voce! Eppure tra costoro ci sono validi professionisti, dirigenti, funzionari, lavoratori di tutte le attività, persone di cultura e associazioni che, guarda caso, sono sempre tenuti fuori a meno che non diventino supporter. Tra noi semplici cittadini e grazie alla nostra azione è percepita da decenni la REALTÀ: LA GIA’ UNICA AREA URBANA! Non inferiore a nessun’altra area della Calabria né a tante altre aree del Sud, certo migliorabile con dei politici diversi (dove sono i veri partiti? Dov’è la formazione?).
E non si sente la necessità di questa improvvisa accelerata verso la Fusione. Dunque ci si disamora, non si partecipa, si fanno passare le sole ragioni dei politici e ci si avvia “velocemente” ad un Referendum (per giunta consultivo) senza avere aggiunto ed approfondito né argomenti né soluzioni alternative, tipo la nostra della Unione dei Comuni. Il vero politico è chi riesce a percepire in prospettiva cosa potrà accadere in futuro ed ha il coraggio di intraprendere le azioni in questo senso. E ragionando in prospettiva, ci poniamo un grosso interrogativo su uno dei temi evitati, ma per noi il “TEMA DEI TEMI”: chi sarebbe, tra quelli che già si propongono apertamente o più velatamente, il futuro Sindaco della Città Unica?
Esclusi i pochi validi politici che potrebbero essere in grado, in testa a tutti il Presidente Occhiuto, ma che non si possono prendere in considerazione perché non si candiderebbero, abbiamo poca fiducia. Allora ribadiamo che non siamo pronti a quello che consideriamo il “salto nel buio” della Fusione né tanto meno vogliamo restare fermi ai campanilismi che fino ad oggi hanno bloccato ogni tipo di servizi e attività insieme tra i tre comuni. Allora? L’Unione è la soluzione per sbloccare il tutto! E senza dimenticare che su questa Fusione pende ancora il giudizio di merito sulla costituzionalità.