Un segmento turistico divenuto oggi un fattore attrattivo dei nostri territori sempre più rilevante. Gli italiani residenti all’estero, siano essi di prima generazione oppure discendenti di origini italiane, rappresentano un bacino di potenziali viaggiatori di ritorno in grado di generare un forte legame emotivo con i luoghi di appartenenza, che ha come effetto anche quello di amplificare la conoscenza e il richiamo del Made in Italy nel mondo.Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro fra il direttore regionale di Coldiretti Calabria Francesco Cosentini, il presidente di Coldiretti Cosenza Enrico Parisi e la professoressa Sonia Ferrari, docente di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale dell’Università della Calabria. Oggetto dell’incontro è stata la definizione delle future azioni da intraprendere nell’ambito della convenzione stilata di recente fra il Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche (DiScAG) dell’Unical e Coldiretti Calabria, che prevede azioni mirate per favorire lo sviluppo turistico in alcune aree rurali della regione, particolarmente vocate all’attività agricola e agrituristica.
“L’accordo, siglato – dichiara Cosentini -, rappresenta un passo importante per entrambe le istituzioni. Coldiretti Calabria, da sempre impegnata nella difesa e nella promozione dell’agricoltura e del Made in Italy e l’Unical, punto di riferimento accademico e di ricerca per il territorio, che insieme metteranno in campo competenze e risorse per la valorizzazione del patrimonio rurale e di chi vi abita”
Un progetto, teso ad incentivare lo sviluppo turistico attraverso la valorizzazione delle risorse locali ‘autentiche’, legate in particolar modo alla produzione agricola e alla filiera agro-alimentare.
Si tratta delle risorse su cui puntare per rivolgersi ai turisti del settore enogastronomico: un segmento di visitatori in grande crescita negli ultimi anni che in Calabria potrebbe divenire uno dei principali target turistici, oltre che uno strumento di sviluppo sostenibile per rivitalizzare piccoli comuni ed aree rurali, coinvolgendo l’intera comunità e, in primo luogo, le giovani generazioni.
Il progetto prevede una fase di formazione degli operatori turistici che include l’offerta di servizi di marketing per favorire le attività di promozione e di vendita di prodotti e servizi, anche all’estero; unite a un’ attività di ricerca per definire le attese e il livello di soddisfazione dei turisti, il gap dell’offerta turistica da colmare e altri aspetti riguardanti il miglioramento della qualità dei servizi erogati e per accrescere l’efficacia dell’intero progetto.
La convenzione prevede una serie di iniziative congiunte, tra cui: progetti di ricerca e innovazione: sviluppo di studi e ricerche per individuare nuove strategie di promozione del turismo agrituristico e delle eccellenze agroalimentari locali.
Formazione e sensibilizzazione: organizzazione di seminari, workshop e corsi di formazione rivolti a studenti, agricoltori e operatori del settore per migliorare le competenze e le conoscenze relative al turismo rurale e agrituristico.
Il presidente di Terranostra Calabria Vincenzo Abbruzzese ha dichiarato: “il turismo delle radici” salva le bellezze e l’economia dei piccoli borghi, da dove è partita l’emigrazione, soprattutto nella nostra terra. La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzata dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale anche per la nostra Calabria. Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce proprio nei piccoli borghi e, a garantire l’ospitalità nei piccoli centri, c’è la rete di Campagna Amica con i nostri agriturismi.”